SIRBeC Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali

Museo della Val Cavallina: l'ambiente, la storia, l'uomo

Tipologia di bene

beni demoetnoantropologici

Oggetto

falce messoria

Categoria

attività agro-silvo-pastorali - attività agricola

Ambito

ambito bergamasco

Datazione

sec. XX prima metà

Materia e tecnica

legno, taglio/ scortecciatura/ tornitura/ levigatura

ferro, forgiatura/ battitura/ tempratura

Misure

parte: lama: cm 3 x 35

parte: manico: cm 14, 3.3(diametro)

Indicazioni sull'oggetto

L'oggetto è composto da una impugnatura cilindrica in legno entro la quale è infissa una sottile lama semilunata; quest'ultima presenta un dorso più spesso e un filo interno molto tagliente.

Notizie storico critiche

P. Scheuermeier (1996, vol. I, p. 111) ricorda che la falce non dentata o falce comune viene usata dovunque il grano non venga tagliato con la falce dentata o la falce fienaia,e questo specialmente nelle zone alpine e prealpine. G.B. Muzzi (2001, p.59) scrive che la mietitura era uno dei momenti più attesi dell'anno del contadino. Non c'era una data precisa per il raccolto ma erano le spighe stesse a indicarne il momento.

Uso

Funzione: mietitura del grano o dell'erba
Modalità d'uso: La falce messoria era utilizzata per la mietitura del grano , ma anche per il taglio dell'erba in ambienti scoscesi. Con la mano sinistra si raggruppavano gli steli da recidere (mannello) e con la destra li si tagliava a 10-15 cm da terra, muovendo lo strumento verso di sé e dando un colpo secco.Tagliando ripetutamente gli steli, la lama si ispessiva e si seghettava, per cui era necessario affilarla con la cote.
Occasione: giugno
Cronologia d'uso: sec. XX prima metà

Stato di conservazione

manico: discreto

lama: buono