patrimonio scientifico e tecnologico
macchina per scrivere (macchina per scrivere per non vedenti ad elementi intercambiabili a caratteri comuni)
meccanica
Radice, Carlo (costruttore)
1840 - 1843 (documentazione)
legno di noce, falegnameria (basamento)
ottone, forgiatura (cestello aste carrello)
tela, tessitura (telaio)
cm 29 x 28 x 35
La macchina è costituita da un supporto di legno rettangolare, munito di telaio apribile sul lato minore atto a consentire inserimento del foglio di tipo A5; nella parte frontale presenta una manovella di ottone che consente lo slittamento del carrello dall'alto verso il basso mentre nella parte laterale destra è collocata un ulteriore manovella che permette lo scorrimento del carrello da destra verso sinistra. Il carrello è costituito da due barre cilindriche in ottone su cui è incastrato un cestello ad imbuto composto da 27 aste con punzoni di acciaio disposti su tre file recanti numeri, lettere e interruzioni. Alla base dell’imbuto è presente un’apertura in cui si inserisce l’inchiostro.
La macchina da scrivere fu ideata dal fondatore dell’Istituto dei Ciechi di Milano il ragioniere Michele Barozzi già direttore presso la Pia Casa d’Industria e Ricovero di s. Marco e fatta costruire secondo le sue indicazioni in due esemplari nel 1847 dal macchinista Carlo Radice “con 23 tasti come un cembalo n. 23 aste grosse e lunghe per il carattere in rilievo, ed altrettante in acciaio per il carattere corsivo formanti due crespini ove lavorano tutte le aste a un punto di centro…”, per un costo di Lire 500. Probabilmente l'idea di avere una macchina che fosse affine al cembalo era un desiderio di Barozzi poiché gli alunni ciechi erano già addestrati all'uso di questo strumento musicale.
ottimo (2019)